Sentirsi INADEGUATI: come SPEZZARE il loop che ti BLOCCA

Sentirsi INADEGUATI: come SPEZZARE il loop che ti BLOCCA 🧠💥 Hai raggiunto un traguardo, fatto qualcosa di buono, eppure dentro… ti dici che non vali. Ti senti un impostore. Come se prima o poi scoprano che non sei davvero all’altezza. Succede a più persone di quante immagini, e forse succede anche a te. 🎬 In questo podcast ti spiego cosa succede nel cervello quando ti senti inadeguato, ti mostro il ciclo mentale dell’autosabotaggio che lo alimenta, e ti consegno 7 strumenti concreti e psicologicamente efficaci per spezzarlo — un passo alla volta.📌 RISORSE UTILI & PERCORSI 🧠Scarica IL METODO SBLOCCAVITA GRATUITO per sbloccare la tua vita 👉 https://sendfox.com/lp/3ongkd 📚eBOOK da scaricare ALLENA LA TUA MENTE 👉 https://sendfox.com/lp/3lk6e0 📞 Vuoi un percorso personalizzato? Fissa una chiamata GRATUITA con me 👉 https://tidycal.com/giaclucarini/chiamata-online-gratuita-conosciamoci 🎓 Corso online: Smetti di Pensare Troppo e Sconfiggi l'Overthinking 👉 https://corsi.giacomolucarini.it/ 📩 Iscriviti alla newsletter per ricevere contenuti esclusivi per il tuo benessere mentale: 👉 https://sendfox.com/giac

Hai fatto qualcosa di importante, raggiunto un traguardo impegnativo, o fatto qualcosa molto bene qualcosa che magari era anche difficile. Ti arriva un complimento sincero…
e tu: “oh, niente di che”, “Poteva farlo chiunque”, “Non ci voleva poi molto”.

Ci risiamo, eh? Quello non è umiltà. È il primo segnale che qualcosa dentro di te non ti lascia godere nemmeno le cose buone. È il loop dell’inadeguatezza che ti scatta in automatico, anche quando hai fatto tutto tu, con impegno e fatica.

E il paradosso è che… più cose riesci a fare, più quella vocina dentro diventa forte. Ti dice: “Sì, ma non è che sei speciale.” “Ce la può fare chiunque, e tu hai faticato troppo”. “Non illuderti: prima o poi vedranno che non sei davvero all’altezza.”

Sono Giacomo, Life Coach e Dottore in Psicologia, e se anche tu hai quella sensazione di essere “fuori posto” nei tuoi successi piccoli e grandi, in questo video ti racconto cosa c’è davvero dietro.
Ti mostro il ciclo mentale nascosto che ti blocca, e soprattutto ti do strumenti pratici per spezzarlo.
Perché se ce l’hai fatta… è ora che tu te ne renda conto.
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Succede così, vero? Ottieni un risultato, ti fanno i complimenti… e tu minimizzi e ti sminuisci.

La spirale del credersi un impostore è una delle trappole psicologiche più insidiose che conosco, e che conosco bene.

Vediamola per prima. Succede proprio quando ce la fai. Quando ottieni un risultato, una vittoria, una soddisfazione. E invece di sentirti fiero, ti senti… inadeguato. È un corto circuito mentale che si autoalimenta: più vai su, più ti senti in pericolo. Più ti riconoscono valore, più temi di essere smascherata o sbugiardato

🎯 ti faccio due esempi concreti.
Superi un esame o un concorso.
Potresti essere fiera e soddisfatto, invece ti dici:
"Bah, era facile. Chiunque ce l’avrebbe fatta."

Oppure ti propongono una nuova attività, un corso, una gita.
E invece di entusiasmo senti paura: "E se faccio una figuraccia? Se capiscono che non sono all’altezza?"

Da qui parte il solito copione: o ti ammazzi di perfezionismo per non sbagliare nulla,
o rimandi finché l’ansia ti mangia vivo.

E alla fine, anche se ce la fai, ti ripeti: "È stato un caso. La prossima volta ti scopriranno."

La seconda trappola è il suo contrario: la procrastinazione ansiosa.
Rimandi. Eviti. Ti distrai con tutto tranne che con quello che dovresti fare.
E poi all’ultimo ti spari notti insonni a recuperare. Non per scelta, ma per panico.

Il risultato? Magari ce la fai. Magari finisci tutto. Magari ti riesce anche bene. Ma sei al limite. E cosa fa il tuo cervello? Ti dice: “È andata bene perché hai lavorato fino a sfinirti.”
“O perché era facile.” “O perché ti hanno aiutato.”
Tutto, pur di non riconoscere che comunque ce l’hai fatta grazie a te.

Ecco il punto. Non è vero che non sei capace. È che non riesci a riconoscere come tuoi i tuoi successi.

🔍 La psicologia cognitiva ci spiega perché. Quando interiorizzi — spesso nei primi anni di vita — l’idea che “non sei abbastanza”, il tuo cervello costruisce dei filtri. Vedi solo quello che conferma questa credenza. Ignori tutto il resto.

📌 Perché quella parte di te non sa cosa farsene, di quel riconoscimento. Non ci crede.
E se ci credesse, crollerebbe tutto il sistema mentale su cui hai costruito la tua identità.

“Nota come rispondi a un complimento. È lì che puoi iniziare a cambiare la tua narrativa interiore.”

Ok, queste due trappole sono orribili, ma è un copione scritto. Una volta che lo conosci, appena lo vedi, appena riconosci i meccanismi… qualcosa cambia. Hai in mano il primo strumento per interromperlo: la consapevolezza.

⚠️ Ma attenzione: Questa spirale, questo sentirsi sempre inadeguati, prende tante forme.
E ognuna ha il suo modo di nascondersi bene. Nei prossimi minuti ti mostro le 5 maschere del fenomeno dell’impostore: vedrai che almeno una la conosci già da dentro di te.

💡 La psicologa Valerie Young ha individuato 5 maschere principali che questo senso di inadeguatezza indossa.

1. Il Perfezionista

Per chi indossa questa maschera, ogni errore è inaccettabile. Ogni dettaglio deve essere impeccabile. E se qualcosa non è perfetto, non vale nulla.

Anche dopo un successo, si concentra su quel singolo dettaglio che non è andato come voleva.
È la classica persona che riceve 99 complimenti e una critica… e si focalizza solo su quella.

Non si sente mai all’altezza. Mai pronto. Mai abbastanza. E questo lo spinge a lavorare il doppio… per poi sentirsi comunque inadeguato.

2. Il Super

Qui, il valore si misura in quantità. Devi eccellere in tutto: lavoro, relazioni, hobby, famiglia, sport. Tutto. Sempre.

Accetti ogni incarico, ogni impegno, ogni sfida. Anche quando sei al limite. E quando arrivi al burnout, la tua voce interiore dice: “Sei solo debole. Gli altri ce la farebbero.”

Ti riconosci in chi si carica troppo e poi si colpevolizza per non farcela?

3. Il Solista

Questa è la maschera dell’indipendenza a tutti i costi. Chi la indossa ha un pensiero fisso: “Devo farcela SOLO con le mie forze”

Chiedere aiuto? Mai. Delegare? È un’ammissione di fallimento. E quando le cose non vanno… si prende tutta la colpa. Anche quella che non è sua.

4. Il Genio Naturale

Questa maschera ti dice che se sei bravo davvero… tutto ti deve venire facile. Al primo colpo. Senza fatica.

Se devi impegnarti, se qualcosa va storto nel primo minuto, al primo tentativo, significa che non sei tagliato per quella cosa. È lo studente che lascia il corso dopo due lezioni.
È chi non si mette mai in gioco davvero, perché confonde la difficoltà con l’incapacità.

5. L’Esperto

Qui il mantra è: “Non ne so ancora abbastanza.” Non si inizia nulla finché non si è completamente preparati. Il problema è che… quel momento non arriva mai.

Leggi, ti formi, approfondisci. Ma rimandi sempre l’azione.
E ogni volta che qualcuno ti chiede qualcosa, scatta il panico: “E se non so rispondere?”

🎯 Ora: ognuna di queste maschere ha lo stesso effetto.
Ti consuma. Ti stressa. Ti blocca. Ti fa vivere il successo come un peso.
E ti tiene lontano da quello che davvero potresti essere.

Ma — e qui viene il bello — smascherarla è già un atto di liberazione.

Ecco 7 strumenti concreti, pratici e psicologicamente fondati, per iniziare a rompere la spirale del sentirsi inadeguati.

🔧 1. Dai un Nome al Pensiero

Ogni volta che ti senti inadeguato, fermati e riconosci quella voce.
Dille: “Tu sei il mio pensiero da impostore. Non la verità.”
Dare un nome crea distanza. E spezza l’identificazione.

📝 2. Diario dei Successi Reali

Scrivi ogni giorno un risultato che hai ottenuto — anche piccolo — e specifica cosa hai fatto per ottenerlo. Azioni concrete, competenze, scelte.
Così alleni il cervello a riconoscere le prove, non le impressioni.

⚖️ 3. Rompi il Tutto o Niente

Non tutto è bianco o nero. Chiediti: “Se non è perfetto… è comunque valido?”
Spesso sì. E questa domanda ti riporta nel mondo reale.

🤝 4. Chiedi. E Accetta.

Inizia da poco: un parere, un consiglio, un piccolo aiuto. Accetta un complimento senza sminuirti.
Allenati a vedere la collaborazione come risorsa. Non come debolezza.

💪 5. Accetta la Fatica

Non tutto deve venire facile. La crescita richiede impegno. E l’impegno non è una prova di inadeguatezza. È solo la strada che stai percorrendo.

📚 6. Non Devi Sapere Tutto Subito

Inizia anche se non ti senti “pronta” o ipercompetente. Fallo per imparare.
Ricorda: non sei in un esame. Sei in un processo di crescita.

❤️ 7. Parlati con Comprensione

Come parleresti a un amico che si sente come te? Ecco. Parlati nello stesso modo.
Con gentilezza. Con rispetto. Con comprensione.

👉 Scegli uno di questi strumenti per i prossimi giorni. Tieni alta la guardia, nota ogni volta che ti senti inadeguato e poi utilizzalo. E comincia da oggi.
Perché spezzare la spirale dell’inadeguatezza non significa fare un salto…
…ma fare un passo consapevole, diverso dal solito.

Sentirsi inadeguati, anche quando si ottiene qualcosa, non è la prova che sei un impostore.
È la prova che c’è un copione mentale distorto che ha preso troppo spazio — ma si può riscrivere.

💡 La psicologia cognitiva  lo conferma: la tua vita non è bloccata perché ti manca qualcosa.
Sono i pensieri automatici che non hai scelto… ma che puoi imparare a sfidare.

Quindi fermati un attimo. Riconosci quella voce negativa dentro.

E ogni volta che parla chiediti:
👉 “È vero?” 👉 “Cosa oggettivamente davvero i fatti?” 👉 “Che prove ho che invece ce la sto facendo?”

🌱 Questo è l’inizio del cambiamento. Quello vero. Quello che richiede impegno… ma costruisce radici profonde.

✍️ Nei commenti, raccontami: Quale maschera hai riconosciuto? Quale piccolo passo vuoi provare da oggi per spezzare il loop?

📤 E se c’è qualcuno che conosci e che si sente esattamente come ti sei sentito tu… condividi questo video. A volte basta una frase per cambiare prospettiva — o per sentirsi meno solə.

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Da Giacomo è tutto.
E come sempre: vivi la vita secondo te