Pensi TROPPO? No: Stai EVITANDO Qualcosa. Ecco come Smettere

Pensare troppo non è profondità. È paura ben camuffata. 🔒 Ti senti bloccato, confusa, sempre in overthinking? Non è un caso. Il tuo cervello non sta riflettendo... sta scappando. E finché non lo capisci, non ne esci. 🎬 In questo episodio del podcast: – La verità nascosta dietro l’overthinking (spoiler: non sei tu il problema) – Le 3 paure vere che si mascherano da indecisione – 3 strumenti pratici per spezzare il loop mentale e iniziare ad agire – Come usare la neuroplasticità per cambiare davvero (senza fuffa) 📌 RISORSE UTILI & PERCORSI 🧠Scarica IL METODO SBLOCCAVITA GRATUITO per sbloccare la tua vita 👉 https://sendfox.com/lp/3ongkd 📚eBOOK da scaricare ALLENA LA TUA MENTE 👉 https://sendfox.com/lp/3lk6e0 📞 Vuoi un percorso personalizzato? Fissa una chiamata GRATUITA con me 👉 https://tidycal.com/giaclucarini/chiamata-online-gratuita-conosciamoci 🎓 Corso online: Smetti di Pensare Troppo e Sconfiggi l'Overthinking 👉 https://corsi.giacomolucarini.it/ 📩 Iscriviti alla newsletter per ricevere contenuti esclusivi per il tuo benessere mentale: 👉 https://sendfox.com/giac

Lo so che prendere decisioni per te è facile… quando non contano nulla

Un paio di click, e ordini cibo che ci fa male.
Scrolli due minuti, e scegliamo di guardare una serie a caso per perdere tempo.
Zero dubbi, zero tentennamenti.

Ma quando c’è in ballo qualcosa che conta davvero per la tua vita — realizzare un obiettivo, cambiare lavoro, chiudere una relazione, iniziare un progetto tuo — ecco che arriva il pensiero tossico.

Giri in tondo. Ti blocchi. Ti racconti che non è il momento, che non sei pronta o abbastanza preparato.
Quando in realtà… lo sai già cosa vuoi.

Il fatto è che non stai pensando troppo.
Stai evitando.

E più pensi, più scappi. Più scappi, più ti perdi.

Sono giacomo Life Coach e Dottore in Psicologia e ti faccio vedere la verità dietro l’overthinking:
pensare troppo non è un problema cognitivo, ma emotivo.
E vediamo anche do 3 strumenti concreti per smascherarlo e fargli perdere potere.

Quello che chiameremo Egidio era lì. Stesso lavoro da dieci anni, stanco, frustrato.
Quando eravamo in sessione mi diceva: “Ci sto pensando”.
Ma lo diceva da sei mesi.

In realtà, non stava pensando: stava annegando nei pensieri.
Una differenza sottile, ma che fa tutta la differenza del mondo.

Perché quando una decisione tocca la tua identità, i tuoi ricordi, le tue paure,
non entri in modalità problem-solving.
Entri in quella che si chiama Default Mode Network.

È una rete cerebrale che si attiva quando non sei nel presente.
Quando non stai facendo nulla… eppure la tua mente lavora, eccome.
Ripensa. Reimmagina. Ricompone. Rimugina.

È la tua piattaforma di streaming mentale:
una playlist infinita di "e se", ricordi distorti, proiezioni future e giudizi su di te.

È lì che vai quando ti ritrovi a fissare il soffitto a mezzanotte.
Quando ti incastri in monologhi mentali su ciò che avresti dovuto dire.
Quando ti racconti che stai riflettendo,
ma in realtà ti stai proteggendo dal sentire.

Perché la Default Mode Network non è solo vagabondaggio mentale.
È il tuo salotto esistenziale:
ci stai comodo, ci conosci ogni angolo, ci sguazzi nelle tue vecchie paure come fossero coperte.

Ma più ci stai, più diventa pericolosa.
Perché ogni giro in quella stanza rinforza le stesse sinapsi, gli stessi schemi, le stesse insicurezze.

Ed è lì che l’overthinking ti frega sul serio.
Perché sembra autocoscienza… ma è auto-inganno.

Egidio non stava decidendo.
Stava evitando: il fallimento, il giudizio, l’ignoto.
E il pensiero lo proteggeva. Lo cullava. Lo anestetizzava.

E tu?
Ogni volta che ti ritrovi in loop, chiediti:
Sto pensando… o sto evitando?
Sto decidendo… o sto solo cercando di non sentire?

Già. Perché la mente ha inventato un trucco geniale.
Ti fa sentire impegnato, incasinata, mentre in realtà ti sta bloccando.

La mente non è disonesta. È furba.
Non ti dice “non agire” — ti dice: “pensiamoci ancora un po’.”
Ma quel “un po’” diventa giorni, mesi, anni.

E così scivoli in una trappola elegante:
ti sembra di lavorare al problema,
ma stai evitando la soluzione.

Succede anche alle persone più intelligenti.

Quella che chiameremo Sofia, ad esempio, ha passato due anni ad analizzare la sua relazione tossica.
Due anni di parole, riflessioni, dubbi, “forse cambierà”, “forse sono io”.
Due anni in cui non è cambiato nulla.
Non perché fosse cieca. Ma perché agire faceva più paura che restare infelice.

Perché dietro ogni pensiero che gira in tondo… c’è un’emozione che non vuoi sentire.

Solitudine. Fallimento. Giudizio.
Non importa quale.
Il cervello preferisce il dolore che conosce al rischio che non controlla.

E mentre tu cerchi di “capire meglio”,
la tua mente accende il Default Mode Network:
la sua macchina potentissima per rivivere il passato e temere il futuro.
Ma incapace di farti agire nel presente.

È lì che il pensiero diventa gabbia.
È lì che l’evitamento prende la forma rispettabile della “riflessione”.

E nessuno ti giudica: anzi, da fuori sembri una persona matura, profonda, responsabile.
Ma dentro… sei fermo.

Vuoi capire se stai evitando?
Guarda i tuoi pensieri:
– Ti ripeti sempre le stesse cose?
– Torni sempre agli stessi punti?
– Non cambia mai nulla, anche se “ci stai lavorando”?

Allora non stai riflettendo.
Stai evitando con stile.

E il primo passo è questo: smascherare l’illusione.

Ora basta girarci intorno.
Ti servono 3 colpi secchi, da usare ogni volta che ti accorgi che stai rimuginando come se fosse un lavoro.
Ecco tre strumenti che funzionano, Perché non ti fanno le carezze ma Ti smuovono.

💥 1. “Che succede se lo faccio ADESSO?”
Altro che “sto riflettendo”.
Appena ti becchi a pensare per la millesima volta alla stessa cosa, chiediti:
👉 “Se lo faccio adesso, cosa succede?”

Non domani, non dopo il weekend.
Adesso.

Qualcuno mi ha detto in diretta.
“Ho paura di sbagliare. E di deludere i miei genitori.”

Tutto il resto era fumo.
Questa domanda non cerca il permesso. Ti inchioda alla verità.

⏱ 2. “5 minuti e poi ti muovi”
Metti un timer. Cinque minuti.
Pensaci pure, fai pure la tua solita tiritera mentale.
Ma quando suona: Fai qualcosa. Subito.

Scrivi un messaggio. Manda una mail. Fatti i conti in tasca.
Qualsiasi cosa che esca dalla tua testa e vada nel mondo reale.

Perché se non agisci dopo 5 minuti,
stai solo fingendo di riflettere.

🧱 3. “Pensiero VS Paura”
Prendi un foglio, due colonne.
A sinistra scrivi il pensiero che ti tiene in ostaggio.
A destra: scrivi cosa stai evitando davvero.

Ma niente roba tipo “ci sto lavorando”.
Scrivi quello che è scomodo:
“Ho paura di restare solo.”
“Ho paura di fallire e fare la figura del cretino.”
“Mi vergogno di cambiare idea.”

Questo è il gioco: stanare il mostro.
Perché se non lo chiami per nome, continuerà a vincere.

Ora tocca a te.
Scegli uno di questi tre colpi secchi.
E fallo adesso.

Non quando sei nel mood.
Non quando ti sentirai pronto.
Adesso.

Questo è : non è che pensi troppo. È che stai evitando qualcosa.

Non è un tuo difetto.
È un sistema automatico che il cervello ha costruito per proteggerti.
Ma adesso sei tu che puoi decidere se lasciarlo lì… o riprogrammarlo.

E sì, si può fare. La neuroplasticità è reale.
Ma richiede una cosa: pratica costante.
Non una volta. Non quando ti senti ispirato.
Tutti i giorni, anche quando non hai voglia.

Ora tocca a te.

Perché smettere di pensare troppo… comincia esattamente da qui