Disciplina INTERIORE: Vai OLTRE la Motivazione

DISCIPLINA INTERIORE: Vai OLTRE la MOTIVAZIONE 💡Ti sei mai detto: “Non ho disciplina, mollo sempre”? La verità è che non ti manca la forza di volontà… ti manca un’emozione solida che ti spinga davvero. La motivazione è fragile. La disciplina interiore si costruisce da dentro. 🎬 In questo video ti mostro come andare oltre le frasi fatte, smontare il mito della forza di volontà e lavorare davvero sulla tua capacità di agire anche quando non ti va. Con un approccio fondato su psicologia umanistica, neuroscienze e coaching pratico. 📌 RISORSE UTILI & PERCORSI 🧠Scarica IL METODO SBLOCCAVITA GRATUITO per sbloccare la tua vita 👉 https://sendfox.com/lp/3ongkd 📚eBOOK da scaricare ALLENA LA TUA MENTE 👉 https://sendfox.com/lp/3lk6e0 📞 Vuoi un percorso personalizzato? Fissa una chiamata GRATUITA con me 👉 https://tidycal.com/giaclucarini/chiamata-online-gratuita-conosciamoci 🎓 Corso online: Smetti di Pensare Troppo e Sconfiggi l'Overthinking 👉 https://corsi.giacomolucarini.it/ 📩 Iscriviti alla newsletter per ricevere contenuti esclusivi per il tuo benessere mentale: 👉 https://sendfox.com/giac

Il 95% dei buoni propositi fallisce entro il primo mese.

E sai qual è la frase più comune che sento da chi fallisce?
“Non ho disciplina. Non riesco mai a portare a termine niente.”

Ma ecco il problema: è una bugia. Una bugia che ti hanno insegnato a raccontarti.

La disciplina non è un talento innato. Non è forza bruta.
È uno stato emotivo che puoi costruire, sviluppare come un muscolo.

E no, non si costruisce con la motivazione.
Perché la motivazione va e viene.
La disciplina resta.

Se sei stanco di sentirti un fallimento ogni volta che molli…
Se vuoi uscire da quel loop di buoni propositi e sensi di colpa…
resta con me fino alla fine.

Il fatto è che non sei un caso disperato. Non sei un disastro di persona.
Sei solo stato ingannato.

Per anni ci hanno fatto credere che basti “forza di volontà”.
Che se davvero vuoi qualcosa, trovi il modo.
Se non lo trovi, è colpa tua.

Niente di tutto questo.

La forza di volontà funziona come la batteria del telefono.
La usi troppo? Si scarica.
Non importa quanto sei motivata o grintoso: se sei stanco, crolli.

Uno studio famoso lo dimostra:
si chiama “ego depletion” – letteralmente, sfinimento dell’io.
Più decisioni prendi durante la giornata, meno energia mentale hai per resistere.
È neuroscienza, non è la tua debolezza mentale.

Ti faccio un esempio reale.
Mimmo, 28 anni, mio cliente.
Si definiva “senza forza di volontà”.
Provava ogni metodo: sveglie alle 5, routine ferree, calendari motivazionali, guardare tremila video e corsi dei cosiddetti esperti di crescita personale.
Falliva sempre.
E ogni volta che falliva… si convinceva che fosse un disperato senza vie d’uscita.

Ma il problema non era Mimmo.
Il problema era il suo pensiero di partenza.

Secondo la psicologia, c’è una catena precisa:
pensiero → emozione → comportamento.

Se il tuo pensiero è “non ce la farò”, l’emozione è scoraggiamento.
E il comportamento? Mollare prima ancora di iniziare. E se inizi così, sei già spacciato.
Semplice. Perfido. Automatico.

Albert Bandura lo ha chiamato “autoefficacia”: la convinzione di avere a disposizione le capacità di poter riuscire a fare quello che ci fissiamo come obiettivo. E farle.

Quando questa convinzione è bassa, il cervello… spegne tutto.
Non ti fa nemmeno provare.
Perché “ti sta proteggendo” da quello che credi sia un fallimento annunciato.

Quindi no, non è che ti manca la disciplina.
Ti manca la fiducia emotiva di potercela fare.
E se non lavori su quella, ogni tecnica sarà inutile.

Il nemico della disciplina non è tanto l’essere svogliati.
Non è neanche la disorganizzazione.
È il dubbio.

Quella voce sottile che sussurra:
“Tanto non ci riesci.”
“Non fa per te.”
“Perché provarci, se fallirai di nuovo?”

E noi, cosa facciamo?
Cerchiamo di zittirla con la motivazione.
Ci carichiamo con i video, con i podcast, con le frasi da incorniciare.
Con il “usa questi trucchi per ingannare il cervello”

Spoiler: il cervello non è scemo.
Complicato, diabolico, pigrone. Ma non scemo. Non funzionano ‘ste cose.

Questo meccanismo ha un nome in psicologia:
tentate soluzioni disfunzionali.

Sono quei rimedi che metti in atto per risolvere il problema…
ma che in realtà lo alimentano.

È come grattarti una puntura di zanzara.
Per un attimo ti dà sollievo…
e poi peggiora.

Un esempio?
Ti imponi regole ferree per “diventare disciplinato”.
Fallisci. Ti senti un fallito.
E allora raddoppi la rigidità.
E fallisci ancora. Ciclo infinito.
Risultato?
Ti convinci sempre di più che “non sei tagliato per farcela”.

Ma – sorpresa sorpresa - magari il vero cortocircuito è più profondo.
Molti obiettivi che inseguono le persone non sono nemmeno i loro.
Sono quelli che servono per “essere accettati”, per “essere bravi”, per “non deludere”.

E il tuo inconscio lo sa. Lo sente. Quindi cosa fa?
Ti sabota. Non per farti del male.
Ma per farti uscire da una trappola.

Carl Rogers, luminare della psicologia umanistica, la chiamava “incongruenza”:
quando quello che fai è lontano da chi sei davvero.

Ecco perché puoi essere super motivato, super organizzato…
ma non porti avanti niente. Perché c’è un conflitto invisibile tra ciò che fai e ciò che sei.

L’unico modo per uscirne è questo:
congruenza. Allineamento.
Fare cose che riflettano davvero i tuoi valori profondi.

Quando ciò che desideri è allineato a ciò che sei,
la disciplina non è più una lotta.
È una naturale conseguenza.

Hai mai sentito dentro di te una chiarezza così profonda da non lasciare spazio a dubbi?
Non parlo dell’entusiasmo. Non parlo di euforia.
Parlo di quella calma strana che arriva quando stai scegliendo davvero per te.

Io me lo ricordo bene. Stavo per lasciare un lavoro “sicuro” per seguire la strada del coaching.
Nessuno mi faceva il tifo. Nessuno mi garantiva niente.
Eppure… mi sentivo calmo. Determinato.
Come se ogni parte di me dicesse: “Sì. È questo.”

Quella non era motivazione. Era determinazione autentica.

La psicologia umanistica la chiama espressione del sé autentico.
Rogers lo spiegava con una frase potente: “Quando sono più autentico, sono più efficace.”

Dentro ognuno di noi c’è una forza invisibile:
una tendenza naturale a realizzarci, a diventare ciò che siamo.
Quando smetti di assecondare aspettative esterne,
quando inizi a scegliere in base ai tuoi valori…
questa forza si accende.

Ok, Ma ora servono strumenti veri.
Ti do tre tecniche che uso ogni giorno.
Se le applichi, qualcosa cambia.

🧠 1. Diario dei Pensieri Sabotatori

Il tuo cervello produce 60.000 pensieri al giorno.
Molti sabotano la tua disciplina in automatico.
Tipo:
– “Non serve a niente”
– “Lo farò domani”
– “Tanto non cambia nulla”

👉 Per una settimana, ogni volta che stai per mollare o evitare qualcosa,
scrivi cosa ti stai dicendo nella testa.
Fallirai anche solo per scriverlo, ma va bene così.

Dopo 7 giorni avrai una mappa chiara del tuo dialogo interno.
E sai una cosa? Vederlo scritto lo rende meno potente.
Inizi a rispondere, non a subirlo.

🧭 2. Mappa dei Valori Personali
La disciplina vera nasce quando le tue azioni riflettono chi sei.

👉 Scrivi i tuoi 5 valori non negoziabili.
Non quelli “giusti”. Quelli veri. Libertà? Onestà? Creatività? Cura?

Ora, prendi una delle tue abitudini che vuoi migliorare.
E chiediti: "Quale valore sto onorando quando faccio questa cosa?"

Esempio: vuoi tornare in palestra. Non pensare a dimagrire.
Pensa: “Mi sto prendendo cura di me.” Collega l’azione a un valore.
E smette di essere una fatica: diventa una scelta.

🌀 3. Procrastinazione Programmata

👉 Per una settimana, ogni giorno, procrastina volontariamente per 30 minuti.
Metti il timer, siediti, e NON fare quello che devi fare. Apposta.
Suona assurdo? Lo è. Ma funziona.

Questo trucco toglie potere al meccanismo inconscio.
Quando procrastini consapevolmente, smetti di subirla.
La controlli tu. È un reset.

La verità è questa:
Non ti manca la disciplina. Ti manca una ragione vera per restare.

Restare in te.
Nel tuo corpo.
Nel tuo perché.
Nel tuo fuoco.

La gente parla di forza di volontà come se fosse un interruttore.
Ma nessun interruttore funziona…
se non c’è corrente dentro.

E la corrente la dà una sola cosa:
connessione profonda con chi sei.

Ti sembrava pigrizia?
Era disconnessione.
Ti sembrava fallimento?
Era mancanza di verità emotiva.

Questa è la parte che nessuno dice:
la disciplina è solo un effetto collaterale dell’autenticità.

Quando fai cose che ti rispecchiano davvero,
non devi spingere.
Ti spingono da sole.