Sentirsi PERSI nella VITA: Ascolta qui
La Vita Secondo Te - Giacomo Lucarini Life Coach
| Giacomo Lucarini | Rating 0 (0) (0) |
| www.giacomolucarini.it | Launched: Aug 30, 2025 |
| info@giacomolucarini.it | Season: 1 Episode: 36 |
Sentrsi PERSI nella VITA: Ti senti vuoto, disconnessa, come se stessi vivendo la tua esistenza da spettatore? Hai un lavoro, una routine, forse anche una relazione stabile… ma dentro senti che non sei più tu? Non è indecisione. Non è solo stress. È la tua parte più autentica che ti sta urlando qualcosa. ๐ RISORSE UTILI & PERCORSI ๐ง Scarica IL METODO SBLOCCAVITA GRATUITO per sbloccare la tua vita ๐ https://sendfox.com/lp/3ongkd ๐eBOOK da scaricare ALLENA LA TUA MENTE ๐ https://sendfox.com/lp/3lk6e0 ๐ Vuoi un percorso personalizzato? Fissa una chiamata GRATUITA con me ๐ https://tidycal.com/giaclucarini/chiamata-online-gratuita-conosciamoci ๐ Corso online: Smetti di Pensare Troppo e Sconfiggi l'Overthinking ๐ https://corsi.giacomolucarini.it/ ๐ฉ Iscriviti alla newsletter per ricevere contenuti esclusivi per il tuo benessere mentale: ๐ https://sendfox.com/giac
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Sentrsi PERSI nella VITA: Ti senti vuoto, disconnessa, come se stessi vivendo la tua esistenza da spettatore? Hai un lavoro, una routine, forse anche una relazione stabile… ma dentro senti che non sei più tu? Non è indecisione. Non è solo stress. È la tua parte più autentica che ti sta urlando qualcosa. ๐ RISORSE UTILI & PERCORSI ๐ง Scarica IL METODO SBLOCCAVITA GRATUITO per sbloccare la tua vita ๐ https://sendfox.com/lp/3ongkd ๐eBOOK da scaricare ALLENA LA TUA MENTE ๐ https://sendfox.com/lp/3lk6e0 ๐ Vuoi un percorso personalizzato? Fissa una chiamata GRATUITA con me ๐ https://tidycal.com/giaclucarini/chiamata-online-gratuita-conosciamoci ๐ Corso online: Smetti di Pensare Troppo e Sconfiggi l'Overthinking ๐ https://corsi.giacomolucarini.it/ ๐ฉ Iscriviti alla newsletter per ricevere contenuti esclusivi per il tuo benessere mentale: ๐ https://sendfox.com/giac
Sentrsi PERSI nella VITA: Ti senti vuoto, disconnessa, come se stessi vivendo la tua esistenza da spettatore? Hai un lavoro, una routine, forse anche una relazione stabile… ma dentro senti che non sei più tu? Non è indecisione. Non è solo stress. È la tua parte più autentica che ti sta urlando qualcosa. ๐ RISORSE UTILI & PERCORSI ๐ง Scarica IL METODO SBLOCCAVITA GRATUITO per sbloccare la tua vita ๐ https://sendfox.com/lp/3ongkd ๐eBOOK da scaricare ALLENA LA TUA MENTE ๐ https://sendfox.com/lp/3lk6e0 ๐ Vuoi un percorso personalizzato? Fissa una chiamata GRATUITA con me ๐ https://tidycal.com/giaclucarini/chiamata-online-gratuita-conosciamoci ๐ Corso online: Smetti di Pensare Troppo e Sconfiggi l'Overthinking ๐ https://corsi.giacomolucarini.it/ ๐ฉ Iscriviti alla newsletter per ricevere contenuti esclusivi per il tuo benessere mentale: ๐ https://sendfox.com/giac
Ti svegli, ti alzi, fai colazione, ma dentro è come se tu non ci fossi. Senti che vivere è come vivere dietro un vetro. Guardi la tua vita scorrere senza riuscire a toccarla davvero. Non è depressione, non è stanchezza, è un senso di vuoto che ti urla che stai sprecando te stesso. Ti senti un impostore nella tua stessa vita.
Fingi che tutto vada bene. Hai paura però che ti smascherino. Dentro di te. Sai che c'è qualcosa che non torna. Ecco perché ti dico una cosa, sentirsi persi non è un fallimento, è un segnale. Resta qui perché ho una spiegazione che potrebbe cambiarti davvero la prospettiva. Sono Giacomo, coach e dottore in psicologia e
tra poco entriamo in quello che è il sentirsi persi nella vita. Perché? Perché spesso e volentieri mi sento raccontare che c'è quel momento in cui una persona sente il ronzio di fondo, l'inquietudine, che non riesci a scrollarti di dos. Fuori le persone sembrano a posto, lavoro, casa, relazioni, la faccia sorridente.
Ma dentro, dentro, anche tu, lo so che lo sai, senti che qualcosa si è spento. Quella sensazione è la chiamata che non volevi sentire. È la tua parte più viva, sepolta dentro. che grida "La strada su cui stai marciando non è più la tua". Eh, lo so, lo ammetto, fa paura. Perché se la ascolti da quel momento non puoi
più fare finta di niente. Allora, che fa spesso la gente? Accende la TV, si mette le cuffie, scrolla i social, si butta nel lavoro, si racconta che è solo stanchezza, che è qualcosa che passerà, che va bene così. Peccato che sono balle. Quella sensazione è scomoda perché apre un buco nero sotto i tuoi piedi.
Se la segui ti tocca mettere in discussione scelte, abitudini, rapporti. La tua mente lo sa e il cervello fa di tutto per proteggerti da quel salto. In psicologia lo chiamiamo bias dello status quo. Cos'è lo status quo? Le cose come stanno? Preferiamo il conosciuto, anche se ci sta uccidendo lentamente. Perché? Perché il nostro cervello odia
il cambiamento. Così ci nascondiamo dietro le distrazioni. Shopping, social, lavoro, tutto pur di zittire quella voce che continua a bussare. Ma quando la pressione diventa troppa, arrivi al congelamento emotivo, ti blocchi, sei incapace di scegliere anche le cose più semplici. Niente dà più gioia e ogni piccola decisione diventa una montagna
invalicabile. Il cervello percepisce lo smarrimento. Lo smarrimento è un pericolo e quindi tira il freno di emergenza. È come un computer che si blocca nel bel mezzo dell'aggiornamento critico. Resta fermo lì, schermata blu, cursorino che gira, addio. Ecco, non è che sei una persona svogliata o debole, è una reazione biologica dello stress
esistenziale. Prendiamo una mia cliente che chiameremo Elena. Aveva un buon lavoro, una famiglia, però sentiva un vuoto costante. Per non sentirlo si è riempita di attività. Tieniti occupata" si raccontava. Più si distraeva, più però quel vuoto diventava un'ansia di fondo e poi si sono trasformati in
attacco di panico. Il corpo ha cominciato a parlare al posto suo. Insonnia, stanchezza cronica, tensione addosso, tachicardia. È come vivere il proprio corpo come se fosse un vestito troppo stretto, perché il corpo somatizza, l'energia si congela, i rubinetti dell'energia proprio si chiudono e rimani una persona inchiodata
al nulla. Capire questo è il primo passo per smettere di colpevolizzarti, ma capire non basta, purtroppo. Ah, anche perché capire è una pretesa impossibile, diciamo comprendere. Il cervello interpreta il non sapere dove andare come una minaccia concreta. Ora la domanda è: come rispondi a questa chiamata anche se ti fa paura? Come
inizi a muoverti, a fare un passo alla volta, anche se te la fai sotto? Vediamo. Sei lì bloccato in un momento della vita terribile, tremendo. Sei nello spaesamento più totale. La paura, lo spavento. Aspetti che arrivi qualcuno con una mappa, con una X disegnata grossa in rosso e che ti dice "Vai lì, risolvi tutto".
Notizia veloce: quella mappa non esiste e non credere a chi te la racconta così e spesso ti vuole spillare soldi. La vita non funziona così, soprattutto quando si tratta di ritrovare te. La buona notizia è che la mappa non ti serve, ti serve una bussola interiore, un GPS, non ti dice dove finirai, ma ti indica la direzione all'interno del buio.
Il problema è che questa bussola te la devi costruire tu in mezzo al casino. Primo, smetti di cercare fuori. Non c'è guru, non c'è corso miracoloso, non c'è video podcast che può darti la direzione se non impari ad ascoltarti davvero. Il tuo mentore è la tua capacità di fermarti, guardarti dentro e dire "Ok, cosa sta succedendo
qui?" Però non è facile perché appena ci provi cosa succede? Arriva il critico interiore che ti dice che sei un fallito. Arriva la paura del giudizio che ti blocca al pensiero di deludere gli altri. Arriva la sindrome dell'impostore che ti dice che sai solo fingere e che sei un bluff nella vita. Queste voci ti tengono fermo perché stai
vivendo troppo distante da chi sei davvero. E mentre combatti dentro fuori c'è la realtà. lavoro che ti prosciuga, impegni, aspettative degli altri, bollette e tutto un casino. Cambiare richiede volontà, ma anche il coraggio di guardare in faccia il caos della vita. E allora ecco qualche strumento pratico per costruire quella bussola.
Il primo è l'ascolto profondo, perché non ti basta pensare, perché se pensi troppo poi entri nel loop, devi sentire. Prendi il tuo quaderno e scrivi ogni giorno cosa sento, come mi sento nel corpo e quali sono i pensieri ricorrenti. Mettili nero su bianco, allontanati da quei pensieri, non li giudicare, non li
analizzare. Scrivi e rileggili a distanza di tempo e cerca di trovare un filo conduttore. Secondo, chiudi gli occhi e chiediti dove sento la tensione e dove provo il senso di vuoto. Osserva quella percezione senza fare nulla. Il corpo ti dice la verità anche quando il cervello ti mente.
Terzo strumento, fatti le domande giuste. Invece di cosa devo fare, che è troppo generico, domandati cosa mi fa sentire vivo. Se non avessi paura, che passo potrei fare adesso? Quali passioni mi danno la pienezza, anche se non sono strettamente produttive? Eh no, non devi fare tutto da solo, questo te lo dico subito. Puoi cercare alleati, un amico che sa
ascoltare, un life coach, chiederlo a qualcuno della tua famiglia. Chiedere aiuto non è debolezza, è intelligenza, perché il percorso non è lineare, avrai giorni buoni e giorni orrendi. Fa parte del gioco. La bussola nasce quando scegli di rimanere sveglia e presente, anche nella confusione, un giorno alla volta.
Come diceva David Tur, finché non ci siamo persi non possiamo iniziare a capire noi stessi. E allora preparati perché ora andiamo nel cuore di tenebra. Sì, perché c'è un punto in cui smettere di fare finta diventa inevitabile. È il momento in cui sei stanca, non ne puoi più di fingere che vada tutto bene, oppure ti sei stufato di sorridere
mentre dentro ti senti morire. Questo è quello che chiameremo abisso. Non è una parola da film fantasy. È quel momento in cui la confusione è totale, la speranza sembra un filo che si spezza e la stanchezza ti trascina a terra dove pensi che non riuscirai a rialzarti più. Può arrivare all'improvviso un evento di
vita come una malattia, un licenziamento, un fallimento, una separazione. Oppure può essere un logorio lento, anni a sopravvivere senza vivere davvero, a fare le stesse cose che alla fine ti fanno sentire uno zombie. Le maschere cadono, le scuse si frantumano, rimani nudo davanti alle paure.
Fallimento, solitudine, sensazione di non valere nulla. È proprio allora che ti viene la voglia di mollare tutto, persino la fiducia in te. Tornare a vecchie abitudini distruttive, cercare soluzioni rapide che ti illudono ma poi ti lasciano esattamente dove sei se non peggio. Ascolta, l'abisso non è la fine, è il punto in cui nasce la
trasformazione, perché è lì che si accende quella scintilla, la luce che ti dice "Non so come, ma io da qui ci voglio uscire". E sai perché? Perché quando accetti che ti sei perso, che non sai dove andare, che sei vulnerabile, ti liberi dalla peggiore illusione che abbiamo nella vita, quella del controllo, quella di dover controllare
tutto per essere sicuri, tranquilli e sereni. È quando ti arrendi consapevolmente che inizi a sentirti un po' più leggero, più vera, più vivo. Non è un fallimento sentirsi persi nella vita, è un segnale che sei pronto a crescere davvero. Però per navigare in questo abisso ti serve una cosa, i valori, non gli obiettivi da baraccone
motivazionale. I valori sono la stella polare quando tutto è buio. Ma come li troviamo questi benedetti valori? Bisogna farsi delle domande. Quando mi sono sentito vivo? Davvero? In quali momenti mi sono sentito orgoglioso di me? Ma orgoglioso perché ho fatto qualcosa io di cui ero convinto, non che mi è arrivato dagli altri.
Cosa vorrei che dicessero di me al mio funerale? Scrivi le parole che emergono. Cosa hai emerso? Coraggio, onestà, connessione, curiosità, ammirazione, quelle parole che senti tu e non quelle che ti sono arrivate dagli altri o che ti hanno imposto. Bene, queste parole le devi trasformare in azioni. Se si tratta di connessione chiama un amico.
Se si tratta di crescita, leggi 10 pagine di quel libro che hai sul comodino da 100 anni. piccoli passi ma costanti, perché è qui che nasce il tuo eroe interno. Essere eroe della storia non è una cosa da motivazione, da quattro soldi, significa agire nonostante la paura, la paura che tutti abbiamo ogni giorno, ma
che possiamo sconfiggere grazie ai valori. Sentirsi persi nella vita non è un destino, è una tappa. ne possiamo uscire con fatica, con sudore, ma lo puoi fare. E se sei arrivato o arrivata fin qui, sentirsi persi fa schifo, lo so. Ma è anche il segnale più onesto che puoi ricevere dal tuo organismo, dalla tua mente.
La tua vita ti sta dicendo che non ti puoi più sprecare. O ascolti quella voce o continui a fare finta di vivere. L'incertezza fa paura, è terrificante, ma è lì che inizi a costruire te sul serio. Scegli i valori che contano davvero per te, quelle parole che hai trovato e agisci. Non domani, oggi. Se vuoi scrivimelo nei commenti, così ne parliamo e ti prendi
anche un impegno nero su bianco. Restare fermi è l'unica vera sconfitta e nella tua vita non ci sei per arrenderti.